La Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I ha avviato un progetto di ricostituzione, tutela e valorizzazione del Fondo librario della Biblioteca personale di Albino Luciani custodito presso la Biblioteca diocesana "Benedetto XVI" del Patriarcato di Venezia. Originariamente costituita da oltre cinque mila volumi, la Biblioteca ha attraversato le sedi nelle quali Luciani ha esercitato il suo ministero, da Belluno alla Santa Sede, andando a comporre a tutti gli effetti una parte integrante delle carte del suo Archivio privato (APAL). In seguito alla sua morte tuttavia, i volumi presenti nell'appartamento papale sono stati rispediti a Venezia, per poi confluire in gran parte nella biblioteca del Seminario patriarcale.
La Biblioteca personale ha subito così un notevole depauperamento che ha portato la Fondazione a intervenire al fine di conservare e tutelare la parte di volumi separati dal corpus originario.
In accordo con il direttore dell'Archivio storico del Patriarcato e della Biblioteca diocesana, i libri sono rimasti presso il Patriarcato di Venezia, affinché vi permanga una memoria viva e accessibile del Patriarca Luciani.
A questo scopo, dopo un'iniziale ricognizione dei volumi e dei locali, la Fondazione ha approntato un progetto ai fini della custodia, della tutela e della valorizzazione del Fondo librario così articolato:
- Acquisto e sistemazione in loco di una scaffalatura adeguata presso la Sala grande di lettura della Biblioteca diocesana per accogliere i volumi appartenenti ad Albino Luciano presenti nella stessa Biblioteca, alla cui catalogazione provvede la direzione di don Diego Sartorelli.
- Collegamento con il Fondo antico della Biblioteca della Pieve di Canale d'Agordo, catalogata da Albino Luciani tra il 1931 e il 1932, composta da 1.612 volumi.
- Promozione di borse di studio per ricerche ad hoc relative alla biblioteca stessa e alla formazione di Albino Luciani.
- La Fondazione Vaticana si fa carico della gestione e dei costi come proprietaria dei volumi con comodato d'uso, secondo i propri fini statuari, per la tutela, lo studio e la valorizzazione del Fondo.