La casa natale di Albino Luciani a Canale d'Agordo (Belluno)

casa natale-1.jpg casa natale-1.jpg
La casa natale

 

“Per conoscere meglio la figura di Giovanni Paolo I occorre inserirlo nella realtà in cui nacque, crebbe e si formò alla vita. A ciò contribuisce senz’altro la visita ai luoghi natali, a Canale d’Agordo (Belluno). In questo contesto si inserisce l’iniziativa promossa dalla diocesi di Vittorio Veneto di salvaguardare e rendere accessibile ai visitatori la casa in cui, il 17 ottobre 1912, venne alla luce Albino Luciani. Grazie a questa apertura – resa possibile dall’impegno della Fondazione Papa Luciani onlus di Canale d’Agordo, a cui è affidata la gestione – il pellegrino o il visitatore può compiere un viaggio nella memoria, alla ricerca delle origini di Giovanni Paolo I”.

(Dalla prefazione del Cardinale Pietro Parolin al volume Il Museo Albino Luciani e la casa natale di papa Giovanni Paolo I a Canale d’Agordo - Guida per pellegrini e visitatori, a cura di Loris Serafini - Fondazione Papa Luciani onlus di Canale d’Agordo)

 

“La Casa natale è una semplice costruzione di fine Ottocento: varcandone la soglia, si ha la possibilità di percepire quel profumo di semplicità e di calore familiare, che diede al piccolo Albino il profilo di una persone umile e fece maturare – proprio in quel contesto povero e di vita cristiana – la sua vocazione al sacerdozio”.

(Dalla presentazione del Cardinale Beniamino Stella alla Guida per pellegrini e visitatori)

 

 

 

Storia della casa

La casa natale di Giovanni Paolo I, in via Rividela 8, è situata nella zona centrale di Canale d’Agordo. È una semplice costruzione del XVIII secolo, riadattata a fine Ottocento dalla famiglia Tancón Cròck, insieme all’adiacente tabià (fienile) con la stalla. L’edificio era originariamente costituito da due cantine, due stanze con caminetto al primo piano e altre due al secondo piano. 

In questa casa venne ad abitare nei primi anni del Novecento il padre di Albino Luciani, Giovanni (1872-1952), con la prima moglie Rosa Fiocco (1877-1906), con la quale avrà cinque figli: Amalia (1900-1939), Pia (1902-1969) e tre maschi di nome Albino che muoiono tutti a pochi mesi di vita, rispettivamente nel 1904, 1905, 1906. Si sistemarono nelle due stanze del primo piano, usufruendo anche del fienile e della stalla.

Rimasto vedovo nel 1906 con le figlie Amalia e Pia, entrambe sorde, Giovanni torna nella casa nel 1911 quando sposa in seconde nozze Bortola Tancon (1879-1948) con la quale ha quattro figli: Albino (1912-1978), Tranquillo Federico (1915-1916), Edoardo (1917-2008) e Antonia (1920-2009).  Pochi anni dopo il matrimonio, Giovanni e Bortola acquistano tutto l’edificio.

Venuti a mancare Bortola nel 1948 e Giovanni nel 1952, la casa continuerà ad essere abitata dal fratello Edoardo sposatosi nel 1944  con Antonietta Marinelli (1922-2005).

A metà degli anni Cinquanta Edoardo, per le esigenze della sua numerosa famiglia, fa abbattere l’annesso fienile ampliando l’abitazione. Da quel momento l’edificio assume la configurazione attuale.

Dopo la morte di Edoardo Luciani nel 2008, la casa è rimasta in gestione ai suoi figli ed è stata infine acquistata il 27 giugno 2019 dalla diocesi di Vittorio Veneto, grazie a un benefattore.

Il 2 agosto 2019 il cardinale Beniamino Stella, nativo della diocesi vittoriese, Postulatore della Causa di canonizzazione di papa Giovanni Paolo I e Prefetto della Congregazione per il clero, ne ha inaugurato l’apertura al pubblico.

La gestione della Casa natale è affidata alla Fondazione Papa Luciani onlus, che ha in carico anche quella del Museo Albino Luciani (vai alla scheda).

 

Visita  della casa

Alla casa si accede ora da via XX agosto, tramite il giardino sul quale affacciano due stanze: quella che un tempo era la stalla e quella che veniva utilizzata dal padre di papa Luciani come laboratorio. Oggi è questo l’ingresso per la visita della casa. 

A piano terra si trova la càneva (cantina) dove ora si possono vedere gli attrezzi usati dalla famiglia per il lavoro nei campi. 

Una scala in legno d’epoca conduce ai piani superiori. 

La cucina, al primo piano, si chiudeva a est con il tondo tipico delle case ladine, dove era posto il larìn, focolare domestico intorno al quale si radunava la famiglia. Il tondo è andato perduto con la ristrutturazione degli anni Cinquanta, tuttavia nell’arredo si conservano ancora la credenza e la madia usate da Bortola.  

Dalla cucina si accede alla stua, che anticamente era l’unica stanza riscaldata grazie al fornèl (caratteristica stufa a legna delle Dolomiti, ricoperta da maioliche). In questa stanza, accanto alla stufa, il 17 ottobre 1912 venne alla luce Albino Luciani, subito battezzato dalla levatrice Maria Fiocco. Nella stua il 26 agosto 1979 fu accolto dalla famiglia Luciani san Giovanni Paolo II in visita al paese natale del suo predecessore. 

Nella stanzetta accanto alla stua è stato ricostruito oggi, con la macchina da cucire originale e altri oggetti di ricamo e cucito, l’ambiente di lavoro che fu della sorella maggiore Pia, divenuta nel 1928 suora di clausura nel Cottolengo a Torino. 

Il piano superiore ospita le camere da letto che furono adoperate dalla numerosa famiglia di Edoardo. 

Nella parte più vecchia si trova la stanza che fino all’età di undici anni Albino Luciani condivideva con il fratello Edoardo e che continuò ad usare ogni volta che tornava a casa dal seminario. In questa camera sono stati ricollocati la scrivania utilizzata da Albino, giovane seminarista e il baule di legno che lo accompagnava nei viaggi. 

Nello stesso piano, ma nella parte ricavata dall’abbattimento del fienile negli anni Cinquanta, si trova invece la stanza con balcone che venne in seguito destinata al vescovo Luciani per le sue visite alla famiglia. L’ultima volta che vi fece ritorno fu il 29 giugno 1978 per una celebrazione ad Agordo. 

 

 

 

casa natale nel 1930.jpg casa natale nel 1930.jpg
La casa natale di Giovanni Paolo I (sulla destra, con annesso fienile) come era al tempo della sua nascita. Foto 1930
stua casa natale.jpg stua casa natale.jpg
La stanza (la "stua") dove Papa Luciani è nato, con il "fornèl" tipico delle case delle Dolomiti
cucina_canale_sf.jpg cucina_canale_sf.jpg
La cucina
casa-natale-lato-nord-est.jpg casa-natale-lato-nord-est.jpg
La casa natale vista da via Rividela