Museo Albino Luciani

Il Museo Albino Luciani a Canale d'Agordo

Il Museo Albino Luciani a Canale d'Agordo

Il Museo Albino Luciani sorge nella piazza principale di Canale d’Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I, in un edificio adiacente alla chiesa parrocchiale e risalente al XV secolo, quando era nato come sede della Confraternita di Santa Maria dei Battuti. 

Gestito dalla Fondazione Papa Luciani Onlus, il museo è stato inaugurato ufficialmente il 26 agosto 2016 dal Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin.

L’esposizione permanente, distribuita su quattro piani, è articolata in un moderno percorso multimediale, con audio, video, teche illuminate e pannelli descrittivi che introducono il visitatore alla figura di Albino Luciani e alla conoscenza del contesto storico in cui è nato e cresciuto, che vide sbocciare la sua vocazione e ne influenzò la personalità. L’allestimento museale ricostruisce pertanto l'ambiente a partire dall'humus secolare dell'antica Pieve di San Giovanni Battista, fulcro della vita sociale e religiosa della Valle del Biois, offrendo altresì una panoramica sul territorio montano dolomitico della fine del XIX secolo e la descrizione delle imprescindibili figure di don Antonio Della Lucia (1824-1906) – grande promotore del cooperativismo a livello nazionale, artefice della nascita della prima latteria d’Italia – e di don Filippo Carli (1872-1934), parroco a Canale dal 1919 e fino alla morte, che tanto influsso ebbe sulla vocazione di Albino. 

La vita di Giovanni Paolo I è rievocata fin dall’infanzia con la ricostruzione degli ambienti e con l’esposizione di oggetti personali che restituiscono il contesto nel quale si è formato ed è vissuto: dalle pagelle della scuola elementare agli occhiali che portava la notte del 28 settembre 1978 quando la morte lo colse mentre era intento alla lettura. 

L’ausilio di quattro cortometraggi costituiti da fotografie e riprese amatoriali d’epoca tratteggiano l’ambiente natale, il periodo bellunese, quello vittoriese con la partecipazione al Concilio Vaticano II e infine il periodo veneziano e romano. 

In un piccolo locale al secondo piano è ospitata una ricostruzione ambientale del Conclave che lo vide salire al Soglio di Pietro, mentre l’ultima stanza è dedicata al Pontificato.

Un servizio di audioguida in lingua italiana, inglese, tedesca, francese, spagnola, portoghese e polacca facilita la comprensione del percorso ai visitatori e pellegrini provenienti da diversi Paesi.

Il museo è frutto dell’impegno dell'Amministrazione comunale di Canale d'Agordo, in particolare dei sindaci Rinaldo De Rocco (2008-2018) e Flavio Colcergnan (2003-2008 e nuovamente dal 2018). 

Presso la sede della Fondazione Papa Luciani – nata nel 2009 e che gestisce il museo creando servizi di visite guidate e assistenza – è costituito pure un centro studi ed è aperta a visitatori e studiosi una biblioteca specializzata. Tale istituzione colleziona documenti, fotografie, oggetti e libri relativi a Papa Luciani e ai luoghi che lo hanno formato, con particolare riguardo alla nativa valle del Biois. 

Dal 2019 la Fondazione ha in carico anche la gestione della Casa natale del Papa (vai alla scheda). Direttore del Museo Albino Luciani e della Casa natale di Giovanni Paolo I è il dott. Loris Serafini. 

Riferimenti e informazioni al sito:  www.musal.it

 

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La croce pettorale indossata da Luciani già da Patriarca di Venezia
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L'edificio del XV secolo che ospita la sede del Museo
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Gli occhiali portati dal Papa al momento della morte e donati al Museo dalla Postulazione della Causa di canonizzazione
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Una sala del Museo
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L'ingresso al Museo
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26 agosto 2016. Canale d'Agordo. Inaugurazione del Museo: al centro, il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e il Sindaco di Canale d'Agordo Rinaldo De Rocco
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